Nel bolognese apre la prima casa rifugio color arcobaleno, uno spazio dedicato a tutte le persone Lgbtqi+.
Nasce l’iniziativa a San Lazzaro di Savena, per tutte quelle persone che non si sentono accettate per il loro orientamento sessuale. Uno spazio arcobaleno dove sentirsi a casa, dopo sentirsi amati senza paura di essere giudicati. L’apertura del centro di accoglienza per la comunità Lgbtqi+ è prevista dopo l’estate.
La “Casa Arcobaleno”
Da settembre, alle porte di Bologna apre la “Casa Arcobaleno”, un centro di accoglienza per le persone Lgbtqi+ allontanate sia dalle proprie famiglie che dalla società. La casa rifugio di San Lazzaro di Savena non è il primo aperto in Italia, ma è comunque uno dei pochi rispetto alla gran quantità di posti disponibili in tutto il Paese.
“Gli Enti locali devono fare la propria parte per promuovere politiche che sappiano rispondere ai bisogni di tutti ponendosi come luoghi sicuri, improntati sul rispetto delle differenze e liberi dal pregiudizio”, ha detto la sindaca di San Lazzaro, Isabella Conti.
Coloro che chiedono supporto in questi centri, sono quasi sempre giovani tra i 18 e i 26 anni, che si ritrovano da un momento all’altro senza un tetto sopra la propria testa, “e senza alcun supporto economico e affettivo”, come spiega la città.
La prossima settimana verrà pubblicato l’avviso per l’assegnazione destinato ai soggetti del terzo settore che possano dimostrare professionalità ed esperienza nelle pratiche di inclusione. “Sarà un rifugio, un punto di riferimento e un luogo sicuro per tutti coloro che proprio a causa delle discriminazioni sull’identità di genere si trovano senza un tetto”, conclude la sindaca.